come vanno ora le cose in abruzzo?
parla la presidente della provincia dell’Aquila
saviano – gomorra (e la sabbia nel cemento)
pag. 236 del libro di saviano:
“Io so e ho le prove. So come è stata costruita mezz’Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. E la sabbia. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville. … Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova.”
solidarietà a vauro
dopo le sfuriate su annozero, è finalmente caduta la testa del capro espiatorio: vauro. santoro è sì il bersaglio grosso, ma forse si fa troppo rumore a cercare di tirarlo giù direttamente. e poi già una volta è andata male.
si censura invece un disegnatore di satira che, a mio personalissimo e modestissimo giudizio (ma io sono di parte, a me piace), ha fatto solo il suo “lavoro”, senza peraltro nascondere per nulla e neanche banalizzare l’amarezza e il dolore di fronte al terremoto, alle vittime e al teatrino delle parti immediatamente successivo.
che tutto il senso di questa storiaccia stia in questa vignetta…?
scagionati i 4 rumeni accusati di sciacallaggio
solo per sapere, ma della sacrosanta smentita della storia dei “4 sciacalli romeni” qualcuno si è accorto?
Li avevano presi con l’accusa più infamante, quella di aver tentato di rubare nella casa di un anziano di Onna, il paese sventrato dal terremoto. Quattro romeni, tra cui la badante dell´anziano sfollato a San Felice d’Ocre, sono stati processati per direttissima e subito rimessi in libertà perché il fatto non sussiste: non c’è stato alcuno sciacallaggio, si erano solo ripresi le loro cose e non avevano neppure toccato i centomila euro che l’uomo conservava sotto una mattonella.
I quattro erano stati arrestati per la segnalazione di un volontario della protezione civile che aveva deciso di tenerli d’occhio quando la donna aveva chiesto le chiavi di casa dell’anziano per poter riprendere le sue cose con l’intenzione di lasciare l´Italia. Il volontario l´ha seguita, e quando ha visto che entrava in casa dell´anziano accompagnata dai tre connazionali ha chiamato i carabinieri, sospettando che stesse approfittando dell’assenza del padrone. Processati per direttissima nell’aula giudiziaria allestita nella scuola della Guardia di finanza, sono stati liberati con tante scuse e con la restituzione immediata dei gioielli che gli avevano sequestrato: erano i loro. (fonte La Repubblica)
Why Young Buildings Failed in Old Towns
riporto dal blog DOT EARTH di Andrew C. Revkin
A mass funeral was held Friday in L’Aquila, Italy, for many of those who died in the earthquake centered in the region this week. But questions and accusations were already flying about why fairly new buildings, including a hospital, were among the hundreds of structures that collapsed or were badly damaged in what was not a particularly potent quake, at a magnitude of 6.3. Lax enforcement of building codes appears to be one reason.
Simple social inertia could be another. As I wrote after the Sichuan earthquake last year, Oregon faces a very similar risk of hundreds of school collapses from a big earthquake that seismologists know is inevitable. But the pace of retro-fitting is achingly slow, experts lament. Costas Synolakis, an expert in earthquake risk and engineering at the University of Southern California, wrote to me earlier this week about the challenge of reducing vulnerability to inevitable disasters.
How many more communities in known earthquake zones are unnecessarily “rubble in waiting”?
Here’s Dr. Synolakis’s note:
The tremor stuck L’Aquila, a medieval city which used to be garrison of the Italian army. Incredibly for its size, it caused the collapse of many modern structures. Just as with the massive 7.9 earthquake that hit central China almost 11 months ago, the tragedy of loss of life was not necessary.
In contrast to the 7.9 China earthquake, the italian tremor had a magnitude of 6.3 according to the United States Geological Survey — the italians still report it as 5.8, which makes the analogy worse. Such events are routine earthquakes and almost once every day somewhere around the world….
arci – volontari da genova per l’abruzzo
la rete dei circoli e delle associazioni dell’arci si è mobilitata da subito per portare aiuto all’abruzzo fornendo informazioni e contatti anche per chi vuole dare il proprio contributo partendo dalla liguria:
Prime indicazioni per i volontari disponibili a partire
1. La Prociv-Arci è da stamani (7/4) a L’Aquila con 170 volontari. Stasera ci hanno assegnato la responsabilità di allestire un campo base in località Pianola, nei pressi di L’Aquila. Sarà un campo di tende. Terminato l’allestimento, serviranno volontari per la gestione del campo, preferibilmente formati in attività di protezione civile, ma anche per attività in cui non è richiesta particolare esperienza come la cucina, la somministrazione dei pasti e altri servizi ausiliari.
2. Le compagne e i compagni che intendessero proporsi per queste attività devono segnalarci la propria disponibilità inviando una mail con i propri riferimenti e il proprio curriculum, scrivendo a: Presidenza@arciliguria.it o per fax al numero 010.2467510
terremoto: la lettera di paolo beni (arci)
Cari compagni e compagne,
le notizie che arrivano dall’Abruzzo colpito stanotte dal terremoto si fanno di ora in ora più tragiche.
Un nuovo disastro si aggiunge ai tanti problemi del Paese, e in questo momento il sentimento di tutta l’Arci è anzitutto di grande dolore per le vittime, di solidarietà con le popolazioni così duramente colpite dal sisma e di affettuosa vicinanza ai compagni e alle compagne dell’Abruzzo.
Siamo in contatto con Carmine Basile, presidente dell’Arci Abruzzo, che ci riferisce di una situazione veramente disastrosa e ancora molto confusa. Il quadro peggiora man mano che si va delineando la dimensione reale dei danni alle persone e alle cose, e ancora ci sono frazioni non raggiunte dai soccorsi a causa delle strade inagibili.
Già diversi comitati stanno chiamando per chiedere come si può dare una mano. Questo è un bel segnale, ma – come vedete anche dagli appelli in tv della protezione civile – in queste prime ore non possiamo fare proprio niente se non lasciar lavorare le strutture preposte ad organizzare i soccorsi e la prima emergenza.
Sicuramente nei prossimi giorni e nelle prossime settimane ci sarà molto da fare anche per noi, e sarà necessario mobilitare la nostra rete associativa in azioni di solidarietà e di aiuto concreto. Sono certo che, come è sempre avvenuto in passato, anche stavolta non mancherà il generoso impegno dell’Arci.
Da stamani sono in costante contatto con le organizzazioni del volontariato di protezione civile a noi più vicine, come Prociv-Arci e Anpas, che sono già sul posto. In giornata il dipartimento della protezione civile dovrebbe assegnare le aree di intervento a ciascun gruppo, e uno dei campi sarà gestito dalla Prociv.
Per quanto riguarda la disponibilità di volontari, nei primissimi giorni è assolutamente necessario che intervenga solo personale organizzato e preparato in modo specifico per l’emergenza. Dopo ci saranno molte altre necessità a cui rispondere come associazione, sia sul versante dell’aiuto concreto che su quello del lavoro di promozione sociale. Anche perché l’emergenza purtroppo durerà diversi mesi.
Tutti mi dicono che per il momento non è opportuno organizzare raccolte di generi alimentari o vestiario perché è meglio aspettare di avere indicazioni precise su cosa serve realmente una volta allestiti i campi. La cosa che intanto possiamo fare coinvolgendo i nostri circoli è attivare una raccolta di fondi, che sicuramente serviranno per le iniziative che metteremo in campo. Con una successiva comunicazione vi invierò quindi il numero di un conto corrente nazionale dedicato agli aiuti per l’emergenza terremoto in Abruzzo.
Nelle prossime ore, con l’evolversi della situazione, valuteremo meglio il da farsi insieme ai compagni dell’Abruzzo e alle organizzazioni di volontariato presenti sul campo.
Appena possibile vi farò avere ulteriori informazioni.
Un caro saluto
Il presidente
Paolo Beni
terremoto: il momento della solidarietà
in questi momenti si stanno moltiplicando le informazioni per offrire solidarietà concreta alle vittime del terremoto in Abruzzo. ho raccolto e riporto solo alcune di questi appelli, ma sono sicuramente meno di quelli che sono attivi…
Per offrire disponibilità di alloggio: l’UDU sta cercando posti letto telefonare allo 06.43411763 o scrivere a organizzazione@udu.it
Per volontari da tutta Italia: telefonare alla protezione civile nazionale 06.68201
Per volontari da Pescara: telefonare al Centro operativo della Protezione Civile presso la Prefettura di Pescara 085.2057627
Per donare il sangue in Abruzzo: rivolgersi presso gli ospedali, per Pescara: Dipartimento di Medicina Trasfusionale PO “Spirito Santo” via Fonte Romana 8 – tel. 085.4252687
Per donare il sangue dal tutta Italia: rivolgersi presso le strutture dell’Avis più vicine: http://www.avis.it/usr_view.php/ID=1545
Per fare donazioni: Raccolta fondi Croce Rossa Italiana:
Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso BNL – roma, intestato a CRI, codice Iban IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020, causale: pro terremoto Abruzzo;
Conto corrente postale n. 300004 intestato a CRI causale: pro terremoto Abruzzo;
Versamenti on line sul sito: http://www.cri.it/donazioni.html
anche l’Arci ha attivato una raccolta fondi per l’Abruzzo: i dati del conto corrente bancario (BANCA ETICA) sono: Iban – IT 32 K 05018 03200 000000128000 Intestato a: Associazione Arci – Emergenza Terremoto Abruzzo
Per enti locali e associazioni di volontariato, comitati, gruppi organizzati: è possibile attivarsi da subito con i corpi locali di protezione civile, con la associazioni prendendo contatti con i coordinamenti regionali, c’è bisogno di medici, tende, coperte, cibo e supporto logistico. Per informarsi: Dipartimento della Protezione Civile 06.68201
NEWS PER LA LIGURIA:
DONAZIONI DI SANGUE: “Consiglio ai cittadini liguri di non recarsi subito a donare il sangue, ma di dilazionare le loro donazioni anche nei prossimi giorni, visto che l’emergenza del terremoto in Abruzzo è destinata a durare”. E’ l’appello che lancia l’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo a tutti i liguri “che hanno manifestato una grande sensibilità nei confronti della tragedia che sta avvenendo in Abruzzo e si stanno recando in massa a donare”.
Montaldo sottolinea infatti come “le risorse di sangue della Liguria siano altissime e quindi in grado di far fronte alle richieste che provengono dalle zone terremotate”.
“In questo momento – continua Montaldo – è poco opportuno dunque che i cittadini si rechino a donare sangue, per l’ampio rischio di spreco che si può determinare. Molto meglio tenersi in contatto nei prossimi giorni con le associazioni e i centri di raccolta sangue evitando così corse contro il tempo, ma tenendo alta la capacità di risposta”.
abruzzo: un terremoto previsto?
VITERBO (UNONOTIZIE.IT)
Il capo della Protezione civile Guido Bertolaso martedì 31 marzo si era scagliato contro gli “imbecilli” che si divertono a diffondere notizie false.
Tra coloro che diffondevano notizie sul terremoto c’era Giampaolo Giuliani, ricercatore presso i Laboratori nazionali Infn del Gran Sasso che, in seguito allo sciame sismico che sta interessando l’Abruzzo da più di un mese, aveva lanciato l’allarme: la regione sarà colpita il 29 marzo da un terremoto «disastroso». Giuliani è stato denunciato per procurato allarme.
Nella notte del 29 marzo c’era infatti stato a Sulmona un terremoto di 4 gradi della scala Richter.
L’analisi dello scienziato Giampaolo Giuliani era basata sull’analisi di un gas radioattivo, il radon, che si libera dal sottosuolo quando le faglie vengono attivate il gas trova una via di fuga giungendo in superficie.
Lo scienziato, ha impiegato due anni per costruire uno strumento in grado di rilevare, osservare e studiare il Radon con l’aiuto di un sismografo che, a causa dell’intenso sciame sismico che ha interessato la zona negli ultimi mesi, ha insospettito lo studioso.
Quella di oggi è comunque stata solo la scossa più forte di uno sciame sismico che si perpetua da mesi.
La magnitudo registrata alle 3.32 di questa notte dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è di 5,8 gradi della scala Richter, a cui sono seguite diverse repliche, la prima di 4,7 gradi alle 4.37.
Diverse le avvisaglie nelle ultime settimane.
Una scossa violenta di terremoto il 16 gennaio, poi quella di magnitudo 4.0 che aveva fatto tremare la regione Abruzzo il 30 marzo: numerose persone si erano già riversate in strada allora.
Dall’inizio dello sciame sismico, già da alcuni mesi, sono decine gli eventi di magnitudo superiore a 2.0 registrati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) nel distretto aquilano e nel bacino di Sulmona.
Su richiesta del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, si era tenuta nella sede della Regione Abruzzo all’Aquila, una riunione degli esperti della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi.
Obiettivo del Dipartimento della Protezione civile era quello di «fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane.
Qualcuno nei giorni scorsi aveva però messo in allarme sulla possibilità del sopraggiungere di scosse più forti e pericolosi per la popolazione abruzzese, ma era stato accusato di “procurato allarme” e di conseguenza denunciato.
Le scosse di terremoto che continuano a scuotere l’Abruzzo non sono tali da preoccupare – aveva spiegato Bertolaso intervenendo a Roma ad un convegno organizzato da ministero dei beni culturali e protezione civile sulla esperienza del terremoto che nel 1997 colpì Umbria e Marche – ma Purtroppo a causa di imbecilli che si divertono a diffondere notizie false siamo costretti a mobilitare la comunità scientifica per rassicurare i cittadini.
sostiene ormai da molti anni di aver elaborato un metodo in grado di prevedere l’arrivo degli eventi sismici.