ecco, questo ci mancava ancora
ecco qua l’ultimo siparietto della vicenda berlusconi-papi-letizia… ora abbiamo anche il racconto della zia di noemi che difende gino (l’ex) e racconta altri fattarelli e antefattarelli… davvero, se qualcuno la vuole leggere vada su repubblica qui, io mi limito a segnalarla e anche a rilevare, con almeno un minimo di sollievo, come una parte della rete sia un po’ più razionale di quello che sembrerebbe la media… su technorati fare il confronto tra la ricerca di “noemi berlusconi” da un lato e “berlusconi mills” dall’altro mostra come tra i blog si parli più di berlusconi corruttore (come da sentenza) invece che di berlusconi papi.
perlomeno, un minimo di senso delle proporzioni ancora resiste.
come vanno ora le cose in abruzzo?
parla la presidente della provincia dell’Aquila
wallace – il (non) voto dei giovani
Esistono, certo, alcuni gruppi di giovani elettori molto, molto appassionati di politica moderna. I cristiani di estrema destra che fanno capo a quella testa calda di Ralph Reed, tanto per fare un esempio, poi, all’estremità opposta dello spettro, Act Up e gli uomini sensibili e le donne arrabbiate della sinistra comunista. La cosa interessante, però, è che a conferire un potere così sproporzionato a questi piccoli blocchi marginali sia la semplice incapacità di gran parte dei giovani elettori vicini alle correnti politiche maggioritarie di alzare il culo ed andare a votare. E’ un po’ quello che ci hanno insegnato le lezioni di Educazione civica a scuola: se io voto e tu non voti, il mio voto conta doppio. E la cosa non avvantaggia soltanto gli schieramenti ai margini: il problema è che a trarre profitto dal fatto che la maggior parte dei giovani detesti la politica e non voti sono alcuni establishment molto potenti. Anche questo merita una riflessione, se siete in grado di sopportarla.
(…)
Ma fermiamoci un secondo per un rapido annuncio di pubblica utilità a nome di “Rolling Stone”. Dando per scontato che siate giovani elettori, vale di nuovo la pena di spendere qualche istante del vostro tempo prezioso per valutare le implicazioni delle ultime due affermazioni dei tecnici. Se siete annoiati e disgustati dalla politica e non andate a votare, di fatto votate per gli arroccati establishment dei due principali partiti, i quali, potete starne certi, stupidi non sono, ma anzi hanno una consapevolezza profonda di quanto gli convenga mantenervi in una condizione di disgusto e cinismo, fornendovi ogni possibile motivazione psicologica perchè il giorno delle primarie ve ne stiate a casa a farvi i cilum guardando Mtv. Sia chiaro: avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. In realtà, non votare è impossibile: si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando tacitamente il valore del voto di un irriducibile.
david foster wallace, forza simba (da considera l’aragosta)
dylan – i feel a change comin’ on
Well I’m lookin the world over
Looking far off into the east
And i see my baby comin’
she’s walking with the village beast
I feel a change comin’ on
and the last part of the day’s already gone
We got so much in common
we strive for the same old ends
And I just can’t wait
wait for us to become friends
I feel a change comin’ on
and the fourth part of the day’s already gone
Well life is for love
And they say that love is blind
If you wanna live easy
Baby, pack your clothes with mine
I feel a change comin’ on
and the fourth part of the day’s already gone
Well now what’s the use in dreaming
You got better things to do
Dreams never did work for me anyway
Even when they did come true
You are as porous as ever
Baby you can start a fire
I must be losing my mind
You’re the object of my desire
I feel a change comin’ on
and the fourth part of the day’s already gone
I’m listening to Billy Joe Shaver
And i’m reading James Joyce
Some people they tell me
I got the blood of the land in my voice
Everybody got all the money
Everybody got all the beautiful clothes
Everybody got all the flowers
I don’t have one single rose
I feel a change comin’ on
and the fourth part of the day’s already gone
bob dylan, dall’album together through life
wu ming: non solo una band di scrittori
giovedì 28 maggio 2009
Consorzio Arci Zenzero
via Torti 35 a Genova
dalle ore 18.00 alle 20.30
Presentazione del libro: Wu Ming : non soltanto una band di scrittori (Il Melangolo, 2009) di Gaia De Pascale
Conversazione con l’autrice condotta da
Francesca Forleo (Il Secolo XIX)
coordinamento: Arci Genova
Il libro di Gaia de Pascale racconta “dall’interno” la vera storia di Luther Blissett, e poi di Wu Ming.
Identita’ multiple che, con i loro romanzi, lanciano un messaggio dirompente nel nostro panorama culturale, perchè “Wu Ming rifiuta i sensi unici, e quando ci si imbatte scava da solo la strada che porta altrove”
così papi berlusconi entrò nella vita di noemi
da www.repubblica.it 24 maggio 2009
articolo di giuseppe d’avanzo e conchita sannino
NAPOLI – Il 14 maggio Repubblica ha rivolto al presidente del consiglio dieci domande che apparivano necessarie dinanzi alle incoerenze di un “caso politico”. Veronica Lario, infatti, ha proposto all’opinione pubblica e alle élites dirigenti del Paese due affermazioni e una domanda che hanno rimosso dal discreto perimetro privato un “affare di famiglia” per farne “affare pubblico”. Le due, allarmanti certezze della moglie del premier – lo ricordiamo – descrivono i comportamenti del presidente del Consiglio: “Mio marito frequenta minorenni”; “Mio marito non sta bene”.
Al contrario, la domanda posta dalla signora Lario – se ne può convenire – è crudamente politica e mostra le pratiche del “potere” di Silvio Berlusconi, pericolosamente degradate quando a rappresentare la sovranità popolare vengono chiamate “veline” senza altro merito che un bell’aspetto e l’amicizia con il premier, legami nati non si sa quando, non si sa come. “Ciarpame politico” dice la moglie del premier.
Silvio Berlusconi non ha ritenuto di rispondere ad alcuna delle domande di Repubblica.
E, dopo dieci giorni, Repubblica prova qui a offrire qualche traccia e testimonianza per risolvere almeno alcuni dei quesiti proposti. Per farlo bisogna raggiungere Napoli, una piccola fabbrica di corso San Giovanni e poi un appartamento, allegramente affollato di amici, nel popolare quartiere del Vasto a ridosso dei grattacieli del Centro Direzionale. Sono i luoghi di vita e di lavoro di Gino Flaminio.
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